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Massaggio infantile

Massaggio infantile

“I piccoli hanno si bisogno di latte, ma più ancora di essere amati e di ricevere carezze. Essere portati in braccio, cullati, accarezzati, massaggiati sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli, indispensabili come le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più.” (Leboyer)

Il contatto, il massaggio e il tatto sono esperienze che ognuno di noi conosce già dalla vita dentro l’utero.

La pelle riveste una funzione essenziale nel nostro organismo, basti considerare che è l’organo più esteso, rappresentando il 18% del corpo umano, con i suoi 6 metri quadri e che è il primo organo a formarsi nell’embrione, dopo solo 8 settimane è già completo. La pelle serve infatti a contenere, limitare, proteggere dagli stimoli ambientali, ma contemporaneamente a comunicare col mondo esterno raccogliendo ed inviando informazioni.

Il tatto è il più importante dei nostri sensi, è il nostro primo mezzo di esplorazione e comunicazione. Sin dall’inizio, quando è ancora nell’utero, il bambino percepisce e conosce il suo mondo cioè la madre attraverso la pelle calciando le pareti dell’utero, accarezzando il cordone ombelicale, rispondendo alle mani dei genitori sulla pancia materna. Dopo la nascita il neonato sarà rassicurato e ritroverà il proprio equilibrio nello sconosciuto mondo al di fuori dell’utero materno, riconoscendo, nei primi attimi di vita, la morbidezza, il calore, l’odore, l’accoglienza della pelle e del contatto materno. Il contatto pelle a pelle dona sensazioni di sicurezza e fiducia nel mondo e nelle persone che lo circondano.

Al momento della nascita la madre è la sola persona che può, in modo appropriato, presentare il mondo al bambino, in una forma che abbia un senso per lui (Winnicott) e quale luogo più adatto per riceverlo? Il ventre della donna ha la forma, la misura esatta del bambino. Convesso poco fa, ora concavo, sembra in attesa, come un nido. Inoltre il suo tepore, la sua elasticità, il fatto che salga e scenda secondo il ritmo della respirazione, la dolcezza, il calore vivo della pelle, tutto lo rende il luogo per eccellenza dove deporre il neonato. (Leboyer)

L’esperienza e gli studi scientifici dimostrano come il contatto fisico, sotto forma di carezze e massaggi da parte dei genitori, riduca il livello di cortisolo, l’ormone dello stress, e quindi abbassi lo stato d’ansia oltre a regolarizzare il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa. Non solo, il tocco dolce e amorevole stimola la produzione di ossitocina ed endorfine, ormoni che inducono uno stato di calma, benessere e rilassamento.

Il primo massaggio che viene fatto al bambino è da parte dell’utero in travaglio, le potenti contrazioni mettono in moto la vita perché preparano i polmoni al primo atto respiratorio e stimolano la produzione di adrenalina fetale (facilita l’adattamento respiratorio, cardiocircolatorio, termico e metabolico, attiva i 5 sensi soprattutto la vista, rende il neonato reattivo e sensibile al mondo e favorisce la prima poppata). Dopo di che è attraverso l’esperienza del contatto con la madre che il bambino acquista la percezione di sé. Il neonato scopre di avere un corpo perché la madre lo tocca e ne ripercorre i confini. Il tocco inoltre da origine a fiducia e unione permettendo il passaggio di energie tra madre e bambino.

Il massaggio è una pratica che nasce in Asia, Africa, Sud America ed ha origini antichissime come mezzo di comunicazione, ascolto, gioco, espressione d’amore e cura, donando sollievo in caso di coliche addominali, pianto, rilassando e regolarizzando i ritmi sonno-veglia.

Il massaggio è importante per tutti i bambini, ma lo è in particolar modo per coloro che hanno avuto qualche difficoltà: neonati prematuri, nati da taglio cesareo e bambini adottati. Per crescere bene il bambino ha bisogno di essere toccato, accarezzato. Solo così si può sentire integro ed impara a sua volta ad accarezzare, abbracciare, toccare gli altri con dolcezza ed amore.

Federica Tamburini [Ostetrica]
Centro di Crescita/Sogno delbambino Lugo

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